Antonio Vallone meridionalista e repubblicano |
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Reprint |
Domenica 29 Maggio 2011 06:20 |
Torniamo indietro di mezzo secolo negli anni Trenta, ripercorriamo insieme le strade centrali della nostra città. Ecco Corso Garibaldi, ecco Via Vittorio Emanuele II e via Umberto I. Dalle sale da barba di Cesare Valente e di Alessandro Pisanelli e dalla libreria Vergine e dallo studio fotografico di Fortunato Martines in Piazza San Pietro ci viene incontro l’immagine di un antico gentiluomo pugliese, il profilo di un uomo che in quegli anni, pervasi dalla cultura del passo romano sovraccarica di vitalismo, annunzia valori meno protagonistici e retorici e meno estetici, ma dice precetti che alla nostra anima e al nostro intelletto di giovanetti hanno insegnato che, come c’è l’artista e non l’oratore e il parolaio, come c’è il maestro e non il pedante, così c’è l’uomo democratico e non il tribuno ed il demagogo.
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