Chiamami maestro |
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Recensioni |
Venerdì 15 Febbraio 2013 18:22 |
Mi sia consentita una testimonianza personale all’inizio di questa presentazione. Nell’anno accademico 1970-‘71 Donato Valli tenne il suo primo corso di Storia della letteratura italiana moderna e contemporanea presso la Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Lecce. Io ero già iscritto al terzo anno di Lettere moderne e quell’anno dovevo seguire per l’appunto quel corso, previsto nel mio piano di studi e da me assai atteso. In verità avevo già conosciuto il professor Valli fin dal primo anno, nel 1968-‘69, allorché aveva avuto l’incarico di Biblioteconomia e bibliografia, esame che sostenni successivamente, e in occasione di un importante Convegno di studi, organizzato dall’AISLLI (Associazione internazionale per gli studi di lingua e letteratura italiana), che si svolse a Bari, Lecce e Foggia tra marzo e aprile del 1970 ed era dedicato al tema “Culture regionali e letteratura nazionale”. Proprio per questo ero già informato dell’argomento del suo primo corso, anzi ricordo che quando glielo chiesi, un po’ prima che incominciasse, mi rispose che era ancora indeciso tra quello riguardante la poesia di Clemente Rebora e quello sulla cultura letteraria del Salento dall’Unità al secondo dopoguerra. Per continuare a leggere, clicca qui. |