Traduzione di Tatiana Bogdanova Rossetti
Velocemente dai monti Altaj correvano-scorrevano nelle terre del nord due fratelli: Katun' e Bija. Ardenti, ciarlieri, allegri, uno più bello dell'altro.
Scorrevano ognuno per conto proprio, scorrevano e a un certo punto si incontrarono. Si unirono, si fusero. Insieme fluirono nello stesso letto. Corsero-fluirono i due fratelli fiumi, Katun' e Bija, nello stesso letto e all'improvviso si misero a discutere: come si sarebbe dovuto chiamare adesso il fiume composto da loro due?
«Io correvo-scorrevo per conto mio» – disse Katun' a Bija, – «e tu mi sei sfociato dentro. Perciò adesso questo grande fiume deve essere chiamato con il nome mio – Katun’.»
Ma pure l'altro fratello apparteneva alla stessa razza, quella dei poco malleabili.
«Non sono stato io, Katun', a sfociarti dentro, ma sei stato tu ad affluire dentro le mie acque. Quindi il grande fiume dovrebbe chiamarsi come me, Bija.»
Avrebbero discusso ancora a lungo, agitandosi, schiumando, uscendo dagli argini, ma incontrarono un uomo. Un esploratore di terre nuove. Un uomo russo. Cominciarono ambedue i fiumi a cercare di erodere, di scavare sotto i piedi dell'uomo, volendo piegare il suo giudizio a proprio favore. Ognuno buttava per lui sulla riva il suo pesce migliore. Ognuno dei fratelli-fiumi voleva suggerirgli il proprio nome, per portarlo dai monti Altaj al mar freddo di mezzanotte e glorificare soltanto se stesso.
L'uomo russo, però, era una di quelle persone semplici. Non gli piaceva chi metteva se stesso davanti a tutto e tutti, chi rincorreva la gloria e la fama a discapito degli altri, non risparmiando perfino dei fratelli. Perciò disse ai due fiumi: «Deciderò, fratelli, la vostra contesa. Né uno né l’altro rimarrà offeso. Ob[1]: entrambi vivrete nel nome del fiume.»
Così disse e chiamò il grande fiume – Ob.
Così gli intransigenti, testardi, cocciuti fratelli, con molte rapide, fondendo le loro acque, persero i nomi loro e si misero a correre-scorrere ambedue come Ob. Un grande fiume russo della Siberia. Tutti lo conoscono, stupendo, magnifico, e di Katun’ e Bija in pochi si ricordano.
[1] Obe,f., oba, m. (russo) entrambi.
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