La lanterna di Diogene 7. Presentazioni di libri |
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Sallentina |
Venerdì 23 Maggio 2014 20:12 |
Una delle attività per le quali da tempo sono chiamato è la presentazione di libri di tematiche varie: filosofia, politica, religione, cinema, poesia, politica e persino l’autobiografia di Palaia, medico sociale del Lecce, squadra di calcio. Spesso debbo comprare di tasca mia il libro da presentare. Questo è avvenuto anche qualche giorno fa, quando un importante uomo politico, già vicesegretario del Partito socialista e ministro, Claudio Martelli, mi ha chiesto di parlare del suo libro autobiografico, lui presente, ad Avetrana, paese che ricorda eventi tristi. In sostanza io parlai del libro, della scelta dell’autore di non seguire la carriera universitaria di docente di filosofia e di dedicarsi alla politica. Alla fine del mio intervento di quindici minuti, ci furono gli interventi del pubblico che non parlarono assolutamente del libro, ma di problemi vari: l’euro, i partiti oggi, il loro paese ecc. Alla fine si alzò uno dei presenti che disse: “Caro Onorevole, facciamo qui un patto: si impegni a rifare il Partito Socialista Italiano”. Martelli disse subito di sì e accettò l’impegno della rifondazione socialista. A questo punto – erano le 21 – io mi alzai dal tavolo per andarmene, Martelli mi assecondò subito e la riunione si chiuse così. Io, per natura, penso sempre male e stavolta ho pensato che quel libro è nato già nella prospettiva della rifondazione di un partito e l’autore, che mi dice di averlo già presentato in 76 centri italiani, mi dà indirettamente una conferma. Perché scrivo questo su il Galatino? Non perché mi scandalizzi l’ipotesi della rinascita di una partito storico e benemerito per la democrazia italiana, ma perché credo che non ci sia bisogno di camuffare le finalità implicite per poi dichiararle al momento finale. Sarei andato ugualmente ad Avetrana per Claudio Martelli, che stimo come persona, ma sarei stato più contento se mi avessero detto in anticipo la finalità dell’iniziativa sottintesa a quel libro. Gli italiani preferiscono spesso le vie storte. E Avetrana ne è un esempio: e non solo per questo libro. |