L'Ellenismo in Emilio Gabba |
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Storia e Cultura Antica |
Domenica 02 Ottobre 2016 09:40 |
[ne I PERCORSI DI UN HISTORIKOS. IN MEMORIA DI EMILIO GABBA, Atti del Convegno di Pavia (18-20 settembre 2014), a cura di Chiara Carsana e Lucio Troiani.]
Devo a Emilio Gabba il decisivo orientamento dei miei studi verso l’Ellenismo, dopo gli anni iniziali che mi hanno visto impegnato sul versante storico-istituzionale e storiografico greco di età arcaica e classica. Fu Gabba, infatti, a suggerirmi lo studio della storiografia locale pseudepigraphos in eta` ellenistica, negli anni in cui egli rinnovava profondamente, fra l’altro, vari significativi aspetti degli studi sulla storiografia greca. In quegli anni, Gabba era venuto svelando le recondite implicazioni politiche (ora filoromane ora antiromane) della storiografia locale ellenistica di tipo erudito e antiquario, prevalentemente d’Asia Minore, polemicamente divisa sulla localizzazione dell’antica Troia e sulla sua identificazione con la Ilion ellenistica, sulla venuta o meno di Enea in Italia e sulle origini troiane di Roma, sull’intreccio della figura di Odisseo con quella di Enea nella fondazione di Roma. La leggenda delle origini troiane veniva così a coesistere con la leggenda delle origini greche di Roma, entrambe elaborate e diffuse con l’intento di nobilitare le origini della città e di contrastare, all’interno della cultura greca, i detrattori che tendevano a delegittimare l’ascesa e il dominio di Roma considerandola una oscura città barbara. Nello stesso tempo, Gabba aveva fatto emergere, da un lato, il carattere elitario e dunque la limitata ricezione e fruizione dell’alta storiografia politica di Tucidide e di Polibio, e, dall’altro, i profondi mutamenti culturali e sociali dell’eta` ellenistica che, come egli osservava, con l’affievolirsi dell’impegno metodico della distinzione fra ‘‘storia vera e storia falsa’’, favorirono il sorgere in letteratura tanto dell’elemento romanzesco, meraviglioso e utopico, vale a dire dell’irrazionale, quanto della fabularis historia. Gabba si chiederà poi se questo «potente movimento verso l’irrazionale e la libertà» non possa essere inteso come la diretta e opposta reazione sociale e culturale al «tentativo del potere (ellenistico) di organizzare se stesso e lo stato e una propria cultura secondo principi scientifici e razionali». [Continua a leggere nel file in PDF allegato] |