Storia della poesia dialettale nel Salento |
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Sallentina |
Sabato 11 Giugno 2011 07:42 |
PROLOGO Libri come questo non nascono per caso e neppure, direi, per programmata e dichiarata volontà dell'autore. Nascono quando sono maturi i tempi, quando cioè il terreno intorno è stato tanto dissodato da consentire ia raccolta dei frutti. Che questa raccolta l'abbia fatta l'autore esplicito del libro è un dato accidentale; gli autori impliciti sono tutti quelli che l'hanno preceduto e che i'hanno invitato a mietere le spighe d'una generosa semina. Certo, è anche questione di tempi. Intendo dire che un libro del genere solo vent'anni fa sarebbe stato impossibile e forse inconcepibile. Il dibattito nazionale sui rapporti tra poesia in lingua e poesia in dialetto è entrato nel vivo della questione intorno agli anni Settanta; e intorno a quegli anni si avviò anche l'altro problema affascinante del rapporto tra culture regionali e letteratura nazionale. Su questo fermento di studi e di proposte si cominciò nella nostra Università di Lecce, soprattutto per opera e impulso del prof. Mario Marti, il lavoro di ricerca e di raccolta sistematica dei reperti letterari del mondo dialettale salentino fino ad allora sommerso. Fu lo stesso Marti a dare, per così dire, avvio alle danze; nel 1987 con un saggio denso e importante che tracciava per la prima volta una "linea" credibile della lirica dialettale salentina dell'Otto e del Novecento; nell'anno 1989 con una esemplare edizione critica della Rassa a bute, un libro che segnò anche il congedo del Maestro dall'attività accademica nella nostra Università. Per continuare a leggere, clicca qui |