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Convocazione Assemblea dei Soci 22 aprile 2022
Convocazione Assemblea dei Soci   L’Assemblea dei Soci è convocata nella Sala Convegni dell’ex Monastero delle Clarisse venerdì 22 aprile alle ore 16,00 in prima convocazione e 17,00 in... Leggi tutto...
Programma Aprile 2022
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Inaugurazione Anno accademico 2021-2022
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IL CHIARO PENSIERO E LA PAROLA L’esperienza poetica di Donato Moro PDF Stampa E-mail
Sallentina
Lunedì 13 Giugno 2011 16:17

Di un volume di versi il connotatore semantico per eccellenza è il suo stesso titolo il quale rinserra le seminali ragioni della poesia o, se si vuole, l’insorgenza del canto con la sua conseguenziale organizzazione in un sistema poematico, strofico, metrico, prosodico fino alla estrema ratio del versicolo o del frammento. Tale sistema, o logos che dir si voglia, quando vi sia (latente o esplicito non importa) conferisce unità alle singole membra e ne rappresenta il catino strutturale che inalvea l’anima segreta e invisibile dell’intero percorso creativo.

Spetta al lettore e, nella fattispecie, al critico, individuare detta anima e farla emergere attraverso una lettura agonica del testo che, inizialmente, si nega, poi si concede, quindi resiste, infine cede e si rivela nella sua polisemia al detector dell’interpretazione.

Segni nostri (prefazione di O. Macrì, 33° vol. de “I Testi”, collana di poesia contemporanea diretta da Giacinto Spagnoletti, Lacaita editore, Manduria, 1993), il titolo che Donato Moro scelse per etichettare la sua opera poetica più organica, è fortemente allusivo, ossia è inequivocabilmente semantico dell’intenzione creativa e focalizza il nucleo tematico centrale dell’intera raccolta di versi. E’ tratto dalla lirica che strategicamente chiude il volume, una sorta di “congedo”, ma, in realtà, un manifesto di poetica, sicché l’ultimo sintagma («tutti segni nostri. / Noi li cerchiamo / per crescere nei punti / per ritrovare il centro fra spine e rami secchi / per capire noi stessi a cui non basta / né l’acqua amara né amore della madre») diventa eponimo della poesia di Moro racchiusa nella circolarità, tra inizio e fine, di una latente struttura poematica all’interno della quale è possibile isolare cinque sezioni così classificabili: 1) liriche di argomento tellurico-larico-esiodeo; 2) liriche magico-surreali; 3) d’amore; 4) esistenziali; 5) etico-sociali.

 

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