Ecologia
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Sabato 07 Maggio 2011 16:31 |
Un giorno al nord
Domenica scorsa il direttore Scamardella ha dipinto in modo efficace la situazione italiana nel suo ultimo editoriale del 2010. I giovani si vedono la strada sbarrata e si stanno arrabbiando. La scena politica italiana è ridotta a un tifo da stadio, pro o contro il signor B. E gli unici che ci guadagnano sono i leghisti. Io sono del nord, sono nato a Genova. E anche quest’anno, come ogni anno, per le feste di Natale sono tornato nella mia città. Mia moglie ha parenti in provincia di Pavia, ed è andata a trovarli. Genova è da sempre una città multietnica e non soffre di razzismo ma, oltrepassato l’Appennino ligure, si entra in Padania e si respira un’aria completamente differente. Si respira l’odio. Tutto, ma proprio tutto quello che non va bene in Italia è colpa dei terroni, o degli extracomunitari. Ogni fatto negativo è attribuito agli “altri”, dalle piccole cose quotidiane (in cui si cerca sempre un terrone a cui attribuire la colpa) ai grandi fatti della politica e dell’economia. Roma ladrona non è un detto folcloristico, è una filosofia di vita. La degenerazione culturale del nord Italia è cosa fatta. Se le cose vanno male, è sempre molto utile poter trovare un capro espiatorio e dire: se non ci fossero loro... tutto andrebbe per il meglio. Ha sempre funzionato (dai cristiani ai tempi dei romani, agli ebrei ai tempi di nazismo e fascismo), e la speranza che l’uomo di oggi fosse immune a queste suggestioni è speranza vana. Non serve a niente dire che gran parte del benessere del nord (e non solo d’Italia) è dovuta alle braccia che, dal sud, si sono spostate con grandi sacrifici in una terra nuova e hanno lavorato per portarla alla situazione attuale. Non serve a niente dire che i grossi scandali finanziari, tipo Parmalat o Banco Ambrosiano, sono stati concepiti e perpetrati al Nord. Non è nel ragionamento il filo conduttore del pensiero leghista. Sono le viscere a parlare. Quando Vendola cade dalle scale e ci si rammarica che non abbia avuto danni permanenti... che altro bisogna aggiungere?
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Lezioni a.a. 2010/11
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Venerdì 06 Maggio 2011 21:35 |
Lezione di venerdì 6 maggio 2011
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Storia e Cultura Antica
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Giovedì 05 Maggio 2011 16:32 |
Lezione di mercoledì 27 aprile 2011
Ciò che caratterizza peculiarmente la storia dei Greci è la grande frammentazione della Grecia antica in innumerevoli città (poleis), ciascuna con la propria irrinunciabile identità ed autonomia, in perenne conflitto fra loro. Perciò la storia greca difficilmente può essere ricondotta a storia politica unitaria, e meno che mai a storia per così dire “nazionale”; essa è piuttosto una sorta di sommatoria delle storie delle città greche, dei loro rapporti, dei loro conflitti. L’unità della storia greca consiste essenzialmente nella unità di civiltà, di cultura, di lingua. Non vi è nulla di nuovo nel dire che i Greci hanno inventato la politica e il pensiero teorico politico, a partire dalle riflessioni sulle origini della convivenza civile. Secondo Platone, il bisogno reciproco fu all’origine della aggregazione degli individui in città (Rep. II 369 b-c). Aristotele esprime delle riflessioni analoghe. Secondo Aristotele, l’uomo, con la sua capacità di percezione del bene e del male, del giusto e dell’ingiusto e degli altri valori, realizza la sua naturale necessità di convivenza nel nucleo familiare e nella comunità politica. La famiglia (oikia) è la comunità primaria che si costituisce per i bisogni della vita quotidiana; il villaggio (kome) è la comunità di più famiglie, riunite per i bisogni che superano il quotidiano; la città o comunità politica (polis, o koinonia politiké) è la comunità di più villaggi, riuniti per raggiungere la completa autosufficienza nella soddisfazione dei bisogni collettivi.
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Sallentina
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Mercoledì 04 Maggio 2011 17:24 |
(Versione con traduzione a fronte)
A SUD-EST DEL TEMPO.
Viaggio fantastico nell’antica Terra d’Otranto,
incontrando Papa Galeazzo, e altre meraviglie.
Tutto ebbe inizio in un pomeriggio dell’estate scorsa, alla vigilia di ferragosto mi pare, quando mi sono appisolato sul terrazzo della mia casa a Gallipoli, trovandomi presto a viaggiare tra presente e passato.
Era un sogno, immagino, o un sottile e arcano sortilegio, benché sentissi realmente sulla faccia un’aria salsa di mare e di secoli, come quando si sta alla prora di un veliero, se mai vi è capitato, che taglia veloce le onde del tempo, e avverti profumi intensissimi salire fino alla soglia dell’anima, e vedi distintamente il cangiare dei soli, e le lune, e perfino i pensieri degli uomini, che scorrono sopra e dentro di te, frusciando simili a foglie iridescenti o a piume d’uccello.
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Critica dantesca
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Martedì 03 Maggio 2011 18:43 |
Lezione di lunedì 21 febbraio 2011
Che cosa è il Convivio?
Le comuni reminiscenze scolastiche, davanti ad una domanda come questa, danno una risposta allarmante: il Convivio è un’opera “dottrinale”. Non ci allarma il titolo dell’opera, assai invitante, ma quell’aggettivo, dottrinale, che calpesta la bella immagine del banchetto ricco e gioioso e ci trasporta nell’atmosfera d’un noioso e pedantesco insegnamento (o noi temiamo che si tratti questo). Dottrinale: un aggettivo/inciampo là dove stavamo percorrendo un cammino senza ostacoli e pregustavamo la gioia del banchetto. Questo perché dottrinale evoca, o sembra evocare, un ambiente di studio e lo studio stesso privi di interesse; qualcosa di forzato che non possiamo evitare ma sentiamo come un appuntamento con la noia. Se la dottrina si configura come stracca ripetizione di formule preparate, non c’è scampo alla noia. Ci troviamo nella condizione in cui si trovava, com’egli stesso ricordò in una poesia intitolata (guarda caso!) Dante, l’alunno Guido Gustavo Gozzano:
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Lezioni di Medicina
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Lunedì 02 Maggio 2011 20:31 |
Lezione di lunedì 2 maggio 2011
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Ecologia
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Domenica 01 Maggio 2011 07:12 |
Sant’Oronzo, il patrono dei dentisti?
Mostrare, a chi non lo ha mai visto, il posto dove vivo è per me fonte continua di conferme e sorprese. Lecce è una città bellissima, e ancora oggi, dopo 23 anni, continuo a trovare angoli, palazzi, cancelli e finestre che mi fanno fermare, e mi fanno dire: “che bello, non me n’ero mai accorto!”. Quando accompagno qualcuno, e spiego la città, ne rivedo le bellezze con gli occhi di chi la vede per la prima volta, e provo la stessa gioia, lo stesso stupore. Sotto sotto, voglio che pensino: come sei fortunato a vivere qui. Un pochino il mondo l’ho girato e, vi assicuro, posti come l’Italia non ce ne sono molti, e Lecce è una delle città più belle d’Italia. Molti di quelli a cui mostro la città non parlano italiano, e con loro di solito parlo inglese. Ora, poi, abbiamo inaugurato un corso di laurea magistrale completamente in inglese e si spera che studenti stranieri si trasferiscano da noi per imparare l’ecologia e la biologia marina e costiera.
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Lezioni di Epistemologia e Storia della Scienza
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Sabato 30 Aprile 2011 11:01 |
Università Popolare "Aldo Vallone" di galatina, venerdì 29 aprile 2011
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Lezioni a.a. 2010/11
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Giovedì 28 Aprile 2011 07:05 |
Lezione di mercoledì 27 aprile 2011
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Sallentina
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Mercoledì 27 Aprile 2011 16:09 |

[Con questo articolo iniziamo la pubblicazione degli scritti di Antonio Mele/Melanton sotto la rubrica a puntante di ALLEGRO ANDANTE]
CULTURA E UMANESIMO, PORTE DELLA CIVILTÀ.
Proposta per un dibattito sulla “salentinità” e sull’evoluzione e involuzione del costume sociale contemporaneo.
PREMESSA. Un prezioso contributo storico-aneddotico di monsignor Antonio Antonaci sul centenario della Biblioteca “Pietro Siciliani” di Galatina mi offrì lo spunto, nel marzo 2006, per amplificare alcune riflessioni – che oggi, dopo un lustro, mi sembra utile riproporre –, di natura civile e sociale, riguardanti da vicino l’intera comunità del Salento, e che l’autorevole concittadino aveva in qualche misura implicitamente sollecitato.
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